Tornado-Salvini all’assemblea dell’Unione Industriali di Torino. Il vicepremier ha infatti aperto i lavori in collegamento da Roma e ha lanciato messaggi a 360 gradi di fronte a una platea sicuramente interessata dai temi delle infrastrutture e dei trasporti. Dopo di lui, è intervenuto anche il ministro delle Imprese, Adolfo Urso.
La battaglia dell’auto nella Ue
“Ho bisogno del vostro sostegno sul tema dell’auto - ha detto il ministro Matteo Salvini - Mi risulta che nonostante le evidenze del fallimento sull’elettrico, l’Unione europea non voglia ancora riconoscere biocarburanti e neutralità tecnologica. Il solo elettrico è penalizzante e chiederò il vostro aiuto per vincere questa battaglia”.
Grandi opere, ma non solo
“Sul Terzo valico siamo al 93% dell’avanzamento lavori nonostante alcuni rallentamenti per i ritrovamenti di gas - prosegue - ma le opere civili dovrebbero essere completate entro la primavera del 2027 riportando l’asse Torino-Genova al centro dell’attenzione. Mentre abbiamo previsto un fondo per le aziende che lavorano sulla Tav. anche stamattina stiamo pagando più di 400 persone in divisa per difendere un cantiere, operai e mezzi di lavoro. È indegno. Ma i tempi sono rispettati per la scadenza 2032-2033 per la Torino-Lione”.
Spazio, chip e non solo
Di Spazio ha invece parlato il ministro per le Imprese, Adolfo Urso: “Abbiamo finanziato le aziende, grandi e piccole e siamo protagonisti a livello europeo. Spingiamo per una legge europea sullo Spazio: è uno dei comparti innovativi a livello nazionale insieme a robotica e chip”.
Sul mondo auto, ha ribadito come “la crisi è di tutta l’Europa, come tutti riconoscono. L’epicentro è a Bruxelles e coinvolge tutto il continente. Non siamo più soli: è stata accolta la richiesta di spalmare le multe. E hanno accolto anche l’anticipo al 2026 della revisione dei parametri fissati. Siamo al punto di svolta: stiamo cambiando in Europa e coinvolgeremo anche altri Paesi per avere la maggioranza nel contesto europeo. Va smantellata l’ideologia del green deal”.
Su Stellantis “non sfugge a nessuno che sono sempre di più i nomi italiani e in Italia, grazie al nostro impegno, sono state evitate chiusure degli stabilimenti. Stiamo resistendo, nel tentativo di cambiare l’Europa. Se cambiamo l’Europa, ripartirà anche il settore delle auto”.