Serata costruttiva e molto partecipata quella tenutasi il 12 dicembre a Borgosesia, dal titolo “Una rete che protegge: istituzioni unite contro la violenza di genere”.
In apertura è intervenuto l’Assessore ai Servizi Socioassistenziali dell’Unione Montana Valsesia, Francesco Nunziata: <<IQuesta serata ha lo scopo di rafforzare la consapevolezza sul tema della violenza di genere e sulle risorse che il territorio mette in atto a tutela delle donne – ha spiegato Nunziata – per questo ho voluto tre relatori di grande impatto: il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Borgosesia, Antonio Marini, la dottoressa Lella Bassignana, consigliera di Pari Opportunità della Provincia di Vercelli e referente del Nodo Antidiscriminazione. Infine – ha concluso l’Assessore – ho voluto avere con noi l’Avvocato Solange Marchignoli, avvocatessa milanese sempre in prima linea per la difesa delle donne, che ha vissuto in prima persona una drammatica vicenda di maltrattamento>
La serata si è aperta con l’intervento di Lella Bassignana, che ha sottolineato come la violenza sulle donne abbia diverse declinazioni, da quella psicologica a quella economica, per arrivare alla violenza fisica, manifestazione estrema di soggetti maltrattanti e di vittime che non hanno strumenti per difendersi: <<Fondamentale– ha sottolineato la relatrice – è educare figure-guida: insegnanti, genitori, educatori: dobbiamo formare gli adulti affinché trasmettano ai bambini e ai giovani un messaggio comportamentale positivo, nel quale il rispetto tra persone, prima ancora che tra uomini e donne, sia centrale e ineludibile. Dobbiamo poi riflettere sulla normativa vigente – ha aggiunto – ci sono ancora troppe cose che non vanno bene: prima fra tutte, quella che è la donna maltrattata a doversi allontanare da casa>>.
Chiaro e intenso l’intervento del Maresciallo Maggiore Antonio Marini: <<Mi ero preparato i dati del fenomeno in Valsesia - ha esordito Marini – e fino a un paio di ore fa vi avrei detto che i casi erano 34, ma proprio questa sera si è aggiunta una nuova vittima, e quindi siamo a 35 donne denuncianti, che abbiamo aiutato ad intraprendere un percorso di recupero. Si tratta di un percorso assistito, messo a punto dalla Procura di Vercelli, in collaborazione con il Centro Antiviolenza del territorio, per offrire alle donne supporto psicologico e legale, con l’obiettivo di sostenere il loro percorso di uscita dalla violenza grazie a servizi che vanno dalla prima accoglienza alle case rifugio. È fondamentale – ha sottolineato il Comandante – che le donne abbiano fiducia in noi: le accogliamo nella “Stanza tutta per sé”, donataci dal Soroptimist Valsesia, e siamo qui per aiutarle e sostenerle in un percorso certamente difficile, ma importante sia per loro che per i loro figli>>.
Commovente e cruda la testimonianza dell’Avvocato Marchignoli, che ha raccontato tutti i risvolti della sua vicenda: dall’amore folle ai maltrattamenti più violenti, in un continuo alternarsi che si è concluso con un’aggressione fisica estremamente violenta. In mezzo, lei ha continuato a giustificare il comportamento del suo compagno, convinta di poterlo “salvare”, senza pensare a tutto il dolore che lei stessa subiva. La sua storia, di donna forte e con elevata professionalità, è l’esempio che tutte possono cadere vittime di uomini che non conoscono il rispetto per le loro donne, e nemmeno l’amore: <<Invito le donne a riconoscere quel “rumore di fondo” che fin da subito fa capire che c’è qualcosa che non torna in una relazione – ha detto l’Avvocatessa – ma so che ogni volta si pensa non sia il momento di denunciare: io oggi dico alle donne di denunciare. Sono molto vicina a tutte le donne maltrattate – ha detto – so che cosa vuol dire: dobbiamo essere unite per difenderci e sottrarci a questa logica devastante>>.
Alla fine, l’Avvocato Marchignoli ha contattato l’Assessore Nunziata rendendosi protagonista di un gesto di grande generosità: <<Nell’esprimermi apprezzamento per il valore della serata che abbiamo organizzato – dice l’Assessore – l’Avvocatessa mi ha offerto la difesa penale gratuita per le vittime seguite dal Centro Antiviolenza dell’Unione Montana: un’offerta che apprezziamo moltissimo, i nostri uffici sono già al lavoro per far sì che possa concretizzarsi per il bene delle donne che hanno bisogno di aiuto>>.












