L'allarme lanciato negli ultimi giorni da numerosi Sindaci piemontesi a causa dell'abbandono di pediatri e medici di base si supera solo in un modo: introducendo degli incentivi economici per coloro che mantengono aperti gli studi medici nei Comuni delle alte valli.Numerosi problemi sono stati evidenziati, negli ultimi giorni, in Val di Susa e in Valsesia.
La soluzione, secondo Uncem, è solo una. Attuare in Piemonte, prima regione in Italia, quanto è stato previsto nella legge 60-2019 (la conversione del DL Calabria, pubblicata in Gazzetta il 2 luglio 2019) il comma 6 dell'articolo 12, che alla lettera b scrive che è possibile "prevedere modalità e forme d'incentivo per i medici inseriti nelle graduatorie affinché sia garantito il servizio nelle zone carenti di personale medico nonché specifiche misure alternative volte a compensare l’eventuale rinuncia agli incarichi assegnati".
Uncem chiede alla Regione Piemonte di dare seguito a questo comma per evitare la situazione peggiori e renda ancor più precari i servizi nelle aree montane. Uncem conferma la disponibilità a essere coinvolta nei tavoli organizzativi regionali e nazionali con i medici e i loro Sindacati.