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Copertina | 01 agosto 2025, 00:00

Nel cuore della montagna: la scelta di vita di Davide e Alessia, tra animali, formaggi e libertà

Di fronte al ritmo frenetico della città, Davide e Alessia con la piccola Greta, hanno fatto una scelta controcorrente: lasciare tutto per vivere in armonia con la natura. Oggi gestiscono un’azienda agricola, l’Azienda Agricola Demiliani Davide e, durante i mesi estivi, si trasferiscono in alpeggio a Piode, tra le montagne della Valsesia a 1500 metri, dove allevano bovini di razza Bruna Alpina e caprini producendo formaggi d’alpeggio secondo tradizione.

Nel cuore della montagna: la scelta di vita di Davide e Alessia, tra animali, formaggi e libertà

La loro è una storia che nasce da una passione profonda per la montagna e per gli animali. “Cresci e nasci così”, racconta Davide. “Già da piccolo salivo in alpeggio con i nonni. È un amore che ho ereditato”. Oggi, quella passione si è trasformata in un lavoro totalizzante, fatto di fatica, ma anche di grandi soddisfazioni.

Davide, tu e Alessia avete scelto di vivere e lavorare in alpeggio, a 1500 metri di quota, immersi nella natura. Cosa vi ha portati a intraprendere questa strada così impegnativa?

D: Per me è una scelta che affonda le radici nella mia infanzia. Ho ereditato la passione dai miei nonni: fin da piccolo li accompagnavo in alpeggio e ho imparato ad amare questo stile di vita. L’azienda di famiglia è diventata col tempo il mio percorso naturale.
A: Sono sempre stata attratta dagli animali. Da bambina passavo molto tempo a contatto con loro e sognavo una vita in mezzo alla natura. Quando ci siamo incontrati, abbiamo unito le nostre passioni e costruito insieme questo progetto.

Quali formaggi producete nella vostra azienda?

D: Produciamo Toma, Maccagno (che è anche Presidio Slow Food) e tomini di capra. Tutti realizzati artigianalmente nel nostro alpeggio estivo a Piode. Qui tutto segue il ritmo della natura."



Che importanza ha il benessere animale nella vostra produzione?

A: "È fondamentale. Le nostre mucche vivono serene, senza stress, in un ambiente tranquillo. Mangiano erba buona, e questo si riflette direttamente sulla qualità del latte e dei formaggi. La manualità e l’attenzione fanno il resto."

Com’è una vostra giornata tipo durante la stagione estiva all’alpeggio?

A: Le nostre giornate iniziano alle 5:30 del mattino. Si mungono le vacche e le capre, si fa colazione, poi si passa alla produzione dei formaggi, si spostano i recinti, si porta il bestiame al pascolo.



E la sera
?

A: “Non prima delle 11 si va a dormire”. Nessun giorno di ferie, nessuna pausa. “Ma ci ripaga tutto: la libertà di essere all’aperto, vedere gli animali che stanno bene, far crescere nostra figlia Greta in un contesto sano. Questo per noi vale più di un cellulare o di una vacanza”.

Quali consigli daresti a chi vorrebbe intraprendere questa professione oggi? Magari persone giovani che decidono di vivere una vita alternativa, lontana dalla città e da una vita frenetica?

D: "Per intraprendere questa strada ci vuole qualcosa in più di una semplice motivazione economica, è un lavoro che puoi fare solo se hai una forte passione. Altrimenti non reggi. È duro, ha dei costi importanti, spesso servono aiuti per poter proseguire: noi, per esempio, siamo partiti da un’azienda di famiglia, quella dei nonni, e l’abbiamo portata avanti."

Aprite la vostra realtà anche ai visitatori?

D: "Sì, ma con un approccio consapevole. Se c’è gente davvero interessata a conoscere la vita in alpeggio, siamo felici di raccontare e mostrare. Ma questo contesto va spiegato e vissuto con rispetto. Chi viene deve saper guardare con gli occhi giusti e capire la tranquillità in cui abbiamo scelto di rifugiarci."

Che valore ha oggi il vostro lavoro per il territorio?

A: "Il nostro lavoro è anche un modo per mantenere viva la montagna. È presidio del territorio, cura del paesaggio, conservazione di gusti autentici. È importante che ci siano persone disposte a continuare questo stile di vita, per non perdere ciò che la montagna ha da offrire."

redazione

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