Federconsumatori accoglie con favore l’apertura, da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, di un’indagine contro Meta per presunto abuso di posizione dominante. Sotto esame è finita la decisione dell’azienda di integrare il servizio “Meta AI” direttamente all’interno di WhatsApp, senza alcun consenso esplicito da parte degli utenti.
“Si tratta di una scelta arbitraria e rischiosa”, denuncia l’associazione. “L’AI è stata inserita nella schermata principale dell’app e nella barra di ricerca, rendendola immediatamente visibile e utilizzabile da milioni di persone, senza possibilità di scelta. Una mossa che rischia di alterare la concorrenza e compromettere la libertà degli utenti”.
Secondo l’AGCM, il servizio – sfruttando le informazioni raccolte nel tempo – potrebbe rendere gli utenti sempre più dipendenti, riducendo le alternative reali e ostacolando lo sviluppo di un mercato basato sulla qualità.
Ma per Federconsumatori la questione va oltre il tema concorrenziale. “Integrando un’intelligenza artificiale in modo automatico e non trasparente si apre un problema serio anche per la tutela dei dati personali e della privacy. Le conversazioni, le abitudini e persino gli stati d’animo degli utenti potrebbero finire per alimentare un sistema che usa queste informazioni a fini commerciali o di profilazione”.
L’associazione richiama l’attenzione sulla necessità di garantire regole chiare e strumenti di controllo per gli utenti: “In un momento in cui la tecnologia evolve molto rapidamente, è fondamentale che la trasformazione digitale sia accompagnata da trasparenza, consapevolezza e tutele concrete. L’innovazione non può diventare uno strumento di controllo, ma deve restare al servizio delle persone”.