Dal 6 dicembre all’11 gennaio, gli spazi espositivi di Villa Paolotti accolgono “Culur e tradizion – Na Tèra, Dòvvi Man”, una mostra che rende omaggio a due figure cardine della cultura gattinarese: Arturo Gibellino e Mario Baratelli. Per la prima volta insieme, le loro opere costruiscono un percorso visivo e narrativo che attraversa vicoli, case, vigneti e frammenti di vita quotidiana trasformandoli in memoria condivisa.
L’esposizione conduce il visitatore dentro una Gattinara intima, vista attraverso due sensibilità differenti ma unite dall’amore profondo per il territorio.
Le opere di Gibellino: tradizione, luce e memoria
Scrittore, studioso e appassionato custode delle radici locali, Arturo Gibellino non è soltanto autore dell’importante Vocabolario di Gattinarese – Italiano, punto di riferimento per la salvaguardia della lingua e della memoria orale. Nella sua produzione pittorica restituisce scorci e atmosfere che raccontano una terra vissuta e amata: colori caldi, scene domestiche e tradizioni che rivivono sulla tela con delicatezza e autenticità.
Baratelli, il poeta delle piccole cose
Nelle opere di Mario Baratelli la poesia nasce dai dettagli più semplici: un muro scrostato, un letto disfatto, un angolo di strada attraversato dalla luce. Il suo sguardo discreto invita ad osservare la bellezza nascosta nel quotidiano, portando il visitatore dentro una Gattinara silenziosa, umana, essenziale.
Le parole dell’Amministrazione
«Questa mostra è un abbraccio alla nostra identità» commenta l’Assessore alla Cultura Elisa Roggia, sottolineando come il dialogo tra le opere dei due artisti rappresenti un invito alle nuove generazioni a ritrovare le proprie radici.
A ribadire il valore comunitario dell’iniziativa è anche il Sindaco Maria Vittoria Casazza: «Gibellino e Baratelli hanno trasformato la vita quotidiana in racconto universale. Con questa mostra vogliamo dire grazie a entrambi, aprendo Villa Paolotti a tutta la città affinché ognuno possa riconoscersi nelle loro tele».
Orari e inaugurazione
L’inaugurazione è prevista per sabato 6 dicembre alle ore 17, con ingresso libero. La mostra resterà visitabile fino all’11 gennaio 2026, offrendo alla comunità un’occasione preziosa per riscoprire la propria storia attraverso gli occhi di due protagonisti indimenticabili dell’arte locale.











