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Varallo-Civiasco | 10 dicembre 2025, 12:37

Varallo: Conclusa la prima fase del restauro delle Storie della Passione a Santa Maria delle Grazie

Varallo: Conclusa la prima fase del restauro delle Storie della Passione a Santa Maria delle Grazie

Varallo: Conclusa la prima fase del restauro delle Storie della Passione a Santa Maria delle Grazie

Terminata la prima fase del cantiere di restauro delle Storie della Passione (1513),
di Gaudenzio Ferrari, in Santa Maria delle Grazie, finanziato dal Ministero della Cultura.

L’11 dicembre verrà smontato il ponteggio che è servito per il restauro della porzione inferiore del tramezzo su cui sono dipinte le Storie della Passione di Gaudenzio Ferrari. I lavori sono iniziati il 30 settembre scorso e, come previsto dal cronoprogramma, saranno sospesi per i mesi invernali, riprendendo dopo Pasqua, ad aprile 2026. Il restauro, in questa prima fase, ha interessato solo la porzione al di sotto delle scene della Passione, ossia gli archi, i sottarchi, i capitelli, le zoccolature dipinte a finto marmo, i clipei con la firma e la data dell’opera, i santi Francesco e Bernardino e le due piccole icone raffiguranti il Velo della Veronica e l’Imago Pietatis (Cristo in Pietà), e la cancellata centrale. Tutta la superficie è stata documentata, sono stati eseguiti consolidamenti della pellicola pittorica e di riadesione dell’intonaco al supporto murario; quindi è stata compiuta una pulitura superficiale a secco e, ove necessario, per via umida, con impacchi superficiali. In fase di rifinitura, per la rimozione selettiva dei materiali di restauro apposti in passato, è stata adottata la metodologia laser. Sono state rimosse numerosissime piccole stuccature, localizzate soprattutto sugli archi e sulla trabeazione architettonica dipinta. Nella maggior parte dei casi si tratta di stuccature eseguite con una malta molto scura, piccole e di forma circolare. Le malte sono attualmente oggetto di analisi diagnostiche.

La disposizione delle stuccature documenta la presenza di qualcosa che è stato inchiodato con molta regolarità sopra gli archi, e si è ipotizzato possa trattarsi, per i fori più piccoli, dei buchi prodotti dal pittore Giulio Arienta, a fine Ottocento, per applicare i cartoni con i quali ha riprodotto le grottesche (oggi nelle collezioni della Pinacoteca di Varallo). In particolare, la zona di destra, sopra la cappella della Madonna delle Grazie, presentava stuccature più numerose e di maggiori dimensioni, forse dovute all’affissione di apparati effimeri/devozionali. La rimozione di queste stuccature, benché eseguite e ritoccate sicuramente dalla mano di un pittore, è stata necessaria perché erano incompatibili con il livello di pulitura dei dipinti raggiunto nel corso dell’attuale restauro. Le nuove stuccature, in attesa della completa carbonatazione delle malte, saranno ritoccate in primavera.

Sull’arco di destra, durante la rimozione di una stuccatura, è emersa la decorazione originale dell’arco pertinente alla decorazione interna della cappella, dipinta dalla bottega del pittore Giovanni Stefano Scotto, prima dell’intervento di Gaudenzio Ferrari sul tramezzo. Risulta quindi visibile, al momento, la testa di un cherubino nei toni del blu/grigio. È probabile che questa decorazione sia stata ricoperta per equilibrare l’arco di destra a quello di sinistra.

c.s. SABAP NO - cc

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