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ATTUALITÀ | 22 aprile 2020, 09:48

Nessun contagio nella Rsa di Varallo, la più grande della provincia: Tutti negativi i 255 tamponi su ospiti e personale

Il sindaco di Varallo Eraldo Botta: "Il quotidiano anche all’interno di Casa Serena è cambiato ma tutto è stato e continuerà a essere possibile sino al termine dell’emergenza, grazie al personale e ai parenti, tutti estremamente consapevoli e collaborativi. Insieme ce la faremo"

Nessun contagio nella Rsa di Varallo, la più grande della provincia: Tutti negativi i 255 tamponi su ospiti e personale

Oggi c’è una buona notizia: tutti i tamponi effettuati sabato 18 aprile sui 148 ospiti e i 107 dipendenti di Casa Serena hanno dato esito negativo. La struttura, la più grande della provincia, a oggi non ha fatto entrare il virus grazie ai protocolli messi in atto a tutela degli ospiti con scrupolo, responsabilità e grande impegno da parte di tutto il personale composto da Infermieri Professionali, OSS, Fisioterapisti, Psicologa, Amministrativi, Animatrici, addetti ai servizi di mensa, pulizia, e medici esterni guidati dal Direttore Sanitario Federico Grupallo e dalla Direttrice Sara Bremide.

"Credo che il mio plauso e il mio grazie a tutti loro - racconta il sindaco Eraldo Botta - siano quelli di tutta la comunità varallese, che vede protetti i nostri cari anziani, i soggetti più fragili in questo momento di emergenza sanitaria. Il dottor Grupallo, ci ha elencato le misure di sicurezza poste in essere, sono davvero tante, ma desidero elencarvene alcune per farvi comprendere quanto si sta facendo con estrema professionalità".

Dalla Cooperativa ANTEO, che gestisce la struttura, sono stati tempestivamente forniti i dispositivi indispensabili (mascherine, guanti, occhiali, camici monouso…), altro materiale è stato donato dalla Protezione Civile e da un privato, Carlo Capelli che ha inviato 500 mascherine sanitarie. I parenti non hanno più il permesso di visitare i loro cari, che tuttavia vengono raggiunti almeno una volta alla settimana attraverso telefonate e videochiamate; solo nei casi di aggravamento viene riservata loro la possibilità di visitare gli ospiti, ma dotati di tutti i dispositivi di protezione e accompagnati dal Direttore Sanitario. I parenti inoltre possono chiamare quotidianamente, in orari prestabiliti (tra le 12/13 e tra le 18/19), per avere notizie. 

"A tutto il personale - spiega il primo cittadino - viene misurata la temperatura all’entrata e all’uscita dalla struttura. Poi, se un ospite deve uscire per visite mediche viene dotato di mascherina e se invece deve necessariamente recarsi al Pronto Soccorso e si trattiene per più di 24 ore, al suo rientro viene posto in isolamento precauzionale per almeno 10 giorni. Sono stati bloccati gli ingressi dal territorio e i trasferimenti di pazienti dall’Ospedale di Borgosesia, grazie al rapporto di fiducia e collaborazione con il primario di Medicina dr. D’Acquino, vengono ammessi previo tampone negativo e isolamento in camera singola per 14 giorni e solo successivamente è possibile l’inserimento tra gli altri ospiti". Infine, al primo segnale di qualche linea di febbre l’ospite viene monitorato e dotato di mascherina per qualche giorno.

"Il quotidiano anche all’interno di Casa Serena è cambiato - conclude - ma tutto è stato e continuerà a essere possibile  sino al termine dell’emergenza, grazie al personale e ai parenti, tutti estremamente consapevoli e collaborativi. Insieme ce la faremo".

Redazione bi.me.

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